L’insorgenza e il Brigantaggio a Marcianise durante e dopo L’Unità D’Italia > di Donato Musone.

Questo periodo storico riguardante Marcianise non è mai stato approfondito, oggi seguendo alcune fonti archivistiche, possiamo finalmente conoscere fatti e personaggi che riguardano l’ «insorgenza e brigantaggio», che si verificarono a Marcianise e nel suo circondario durante e dopo l’Unità d’Italia (45).

Molti sono i documenti che riguardano Marcianise, ma uno in particolare si è rivelato importante, cioè un verbale d’indagine svolto dalla Guardia Nazionale di Marcianise (46) nell’istruire a carico di Agostino d’Ambrosio (47), una accusa di tentativo di insorgenza e i testimoni con le loro interrogazioni ci permettono di far conoscere aspetti storici inediti ed i personaggi coinvolti nonchè il clima e il tipo d’insorgenza che si verificò a Marcianise nel 1860. Da premettere che questa indagine ebbe inizio con una segnalazione e/o accusa fatta dai Canonici Nicola De Paulis (48) e Michele Boccagna (49) alla Guardia Nazionale di Marcianise circa il comportamento di Agostino d’Ambrosio. Dopo aver letto questa documentazione, gli episodi pubblicati da Giuseppe Buttà e Giulio Cesare Abba (50), vanno storicamente inquadrati diversamente, in quanto Buttà e Abba hanno scritto forse per  sentito dire, perchè distanti dai luoghi dove si verificarono gli episodi e anche perchè la documentazione riguardante l’episodio venne redatta successivamente. Si riporta la trascrizione della documentazione dell’insorgenza avvenuta il 13 settembre del 1860 a Marcianise (51):

<<L’anno 1860, il giorno 26 novembre. Noi, Camillo Tartaglione, Capitano aiutante maggiore della Guardia Nazionale del circondario di Marcianise, per speciali incarichi superiormente ricevuti di procedere ad una istruzione a carico  di Agostino d’Ambrosio del fu Matteo del comune di Marcianise, per la reazione avvenuta nel dì 13 settembre ultimo in detto comune, così assistito dal secondo Sergente dell’accennata Guardia Nazionale signor Domenico Albano, abbiamo fatto venire alla  nostra presenza i seguenti individui, uno dei quali fatto restare nella stanza degli esami  ad opportune dimande han risposto chiamarsi:

1) Don Michele canonico Boccagna del fu Antonio di anni 56 di Marcianise, il quale  interrogato sulla reazione commessa da Agostino d’Ambrosio nell’indicato giorno 13 settembre,ha risposto che  in quel giorno, circa alle ore 22,00, andando passeggiando insieme al canonico don Nicola de  Paulis per la strada Carzano, incontrarono  Agostino d’Ambrosio il quale andava armato di una lunga e grande asta in cima della quale  vi era infisso un falcione, ed essendo stato costui sgridato dal canonico de Paolis ed invitato a ritirarsi, questi invece di ubbidire alle ammonizioni, che gli si facevano, rispose con maniere  non proprie, dicendo non debbo dare conto a voi e questa sera vedremo chi regna, se Francesco  II o Garibaldi, ed andò via. Il dichiarante, attaccatissimo all’ordine pubblico e alla pubblica tranquillità credette  suo dovere, unitamente al lodato signor canonico de Paolis di portarsi nel corpo di guardia e dare parte  ai superiori della Guardia Nazionale dei succennatti fatti, ma per istrada, incontrarono il primo tenente don  Luigi Tartaglione e l’Alfiere don Giuseppe Musone, i quali raccontarono l’accaduto, indi si ritirarono per fatti loro. Dietro lettura, affirmato unitamente a noi e dal secondo sergente, facente funzione da cancelliere Michele Boccagna, Camillo Tartaglione, Domenico Albano.>> (  vedi pp.96 a 110.)

 (45) vedi Fonti Archivistiche, ASCe p.110.

(46) Siusa, op.cit., legge provvisoria emanata il 5 luglio 1860 dal ministro dell’Interno e di polizia del Re, che disposero il disarmo e la smobilitazione della guardia urbana e l’ istituzione al suo posto della Guardia nazionale: nel breve arco di tempo in cui operò il nuovo corpo militare esso fu disciplinato a livello comunale adattando i previgenti regolamenti di polizia urbana alle nuove disposizioni reali.

(47) D’Ambrosio Agostino (1825) fu Matteo di anni 36 da Marcianise, analfabeta di professione contadino ex militare dell’esercito borbonico in congedo dal 1859.

(48) Can. de Paolis Nicola, Storico, vedi p.140.

(49) Su questo personaggio Michele Can. Boccagna, apprendiamo da una stele funeraria eretta nel 1898, in sua memoria nel cimitero di Marcianise, zona del Famedio, che fu Poeta, Oratore e Teologo e la Congregazione di Carità di Marcianise lo ricorda come un pio benefattore per lasciti di maritaggi e rendita di un fondo rustico.

(50) Oggi alla luce di questo interrogatorio svolto dalla Guardia Nazione di Marcianise in data 26 novembre 1860, vanno inquadrati e rivisitati  diversamente gli scritti di Buttà Giuseppe (1826 – 1886) Un viaggio da Boccadifalco a Gaeta , e quello di Giulio Cesare Abba, (1838-1919), che scrive il 15  settembre 1860 una notarella su Marcianise nel libro Da Quarto al Volturno: Noterelle di uno dei Mille, Roma,1966. Ved. a p. 106, frammenti del verbale  del 26 novembre del 1860, cfr. A.Iodice, op.cit.; cfr. Delli Paoli Salvatore, Il potere della miseria, 1998, p. 84-85.

(51) Il Maggiore dell’Esercito Garibaldino, G.B. Cattabeni venne a Marcianise, su ordine deliberato del consiglio di guerra per l’insorgenza avvenuta la  notte del 13 settembre 1860. Ved. a p.107, notifica degli arresti per l’insorgenza del 13 settembre 1860 avvenuti a Marcianise.

  Dal volume Storia Civile di Marcianise  di Donato Musone,2010,  pp.96-110.

 

 

 

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