1928 – INAUGURAZIONE DI UNA AGENZIA DEL BANCO DI NAPOLI IN MARCIANISE di Donato Tartaglione

PER L’INAUGURAZIONE DI UNA AGENZIA DEL BANCO DI NAPOLI IN MARCIANISE (1).     Signori,

Compiuto il sacro rito della benedizione, non v’incre­sca udire poche mie parole. Gli antichi Romani nel dare cominciamento alle loro opere e alle loro imprese, sole­vano invocare l’aiuto della loro somma divinità, e dice­vano: a Iove principium (cominciamo da Giove). Noi cristiani, ammirando la lodevole cerimonia del Gentilesimo , inauguriamo ogni nostra nuova opera con la benedizione, invocando l’aiuto del vero Dio e pregandolo che sia sempre propizio allo svolgimento della nuova istituzione. E se i Romani avevano per motto : a Iove principium, noi Italiani abbia­mo il bel verso del poeta : Non si comincia ben, se non da Dio, Col benedire ogni nostra nuova opera, imitiamo Dio, il quale dopo aver creato il cielo e la terra, benedisse tutta l’opera sua. E noi che abbiano ricevuto da Dio l’intelletto e la potenza di formare dalla materia esistente, altri oggetti, che servono al nostro bene, a somiglianza sua li benediciamo. Anzi, a me pare che noi eseguiamo un precetto di Dio. Egli ci ha imposto il dovere del la­voro, e noi lavorando produciamo nuove opere, e siccome Dio benedisse il lavoro della sua creazione, così esige anche da noi il dovere di benedire i nuovi effetti del nostro lavoro. E’ perciò io ammiro, mi congratulo e lodo il Direttore della Sede del Banco di Napoli, che ha avuto il  nobile e sacro pensiero di far benedire questa nuova Agenzia nella solennità della sua inaugurazione.

Il Banco di Napoli non ha bisogno di lodi. Il suo passato parla di beneficenza. Esso è un Ente pubblico, istituito non per guadagno privato, ma per beneficare il popolo, ed é vanto e gloria non solo di Napoli, ma di tutta l’Italia meridionale. Esso benefica l’ agricoltura, la industria, il commercio, ed ogni impresa utile ed onesta. Il soccorso della moneta alimenta il lavoro, dal lavoro emana la floridezza delle arti, delle scienze, del pubblico benessere, e cresce il progresso e la civiltà dei popoli. Il Banco sorse a Napoli con una sola sede, ma ben i presto fu necessario  istituire  delle filiali nella vasta città; poi nelle provincie meridionali; in seguito in tutta l’Italia e nei regni dell’ Europa; ed ora ha acquistata tanta soli­dità e forza, che ha valicato i mari ed ha esteso le sue braccia robuste nelle altre parti del mondo. Il prelodato illustre Direttore si è benignato d’istituire a Marcianise una nuova Agenzia; così ha dato agio ai cittadini di non recarsi più a Caserta o a Napoli per fare operazioni, e con tale comodità le operazioni si moltiplicheranno. Io termino con augurare a quest’Agenzia una larga prospe­rità, sperando che essa si diffonda qui sempre più  a bene degl’individui, delle famiglie e delle aziende sociali. Settembre 1928.

 (1)   cfr. Donato Tartaglione, “Raccolta di versi e Prose” a cura del prof. Pasquale Tartaglione, Ed.1930,  pag.305-306. 

Per la Biografia di Donato Tartaglione cfr. settore  Banca Culturale.

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