CRONACA DI UNA SERATA A MARCIANISE IL 3 MAGGIO 2022 DI NICOLA TERRACCIANO
Raramente ho partecipato (e con emozione) ad una iniziativa civile, di pomeriggio, così partecipata e con larga presenza di giovani studenti con i loro docenti, seri, attenti, interessati, insieme ai sensibili cittadini e cittadine presenti, come quella di ieri 3 maggio 2022 nel funzionale e prezioso Palazzo della Cultura della nobile Marcianise, terza città della Provincia di Caserta, dopo il capoluogo ed Aversa.
L’occasione era per celebrare il 150mo della concessione nel 1872 da parte della nuova Italia una e libera del titolo di ‘Città’ (come lo era già di fatto nei tempi, è stata ed è) e del relativo nuovo stemma.
Per l’occasione l’infaticabile e operoso amico Donato Musone, promotore e presidente dell’Associazione ‘Risvegli Culturali’, che ha voluto fortemente l’iniziativa di memoria, aveva predisposto una essenziale, preziosa pubblicazione Breve storia della Città di Marcianise approvata dal Consiglio Comunale il 3 maggio 1870 di 51 pagine in elegante edizione stampata ad Aversa, ricca di illustrazioni anche a colori.
Essa fa parte anche di una collana edita dall’Associazione benemerita, che ha sede in via Duomo, 70 e che ha pubblicato nel tempo vari volumi, tra i quali altri di Musone, apprezzati tra gli altri dall’esimio compianto prof. Giuseppe Galasso.
L’amico Donato Musone è una singolare figura marcianisana di cittadino e di animatore civile e culturale, già sottufficiale dell’Areronautica Militare, vissuto a Roma per 26 anni. È stato anche consigliere e assessore di Marcianise per dieci anni, promuovendo tra i suoi impegni quello della memoria storica della città e dei suoi cittadini più insigni, come il grande patriota, letterato, scrittore, docente, provveditore agli studi ‘Federico Quercia’ (Marcianise, 1824Napoli,1899), al quale è intestato il locale Liceo Scientifico, figura rappresentativa della cittadina fervida di nobili ingegni (come Quercia richiamava nel 1868), il cui ritratto con la lunga barba campeggiava sul fondo della Sala.
La lunga esperienza in associazioni ed al Comune ha permesso all’amico Donato di far avvicinare al momento associativo e culturale diversi giovani, che sono stati gli organizzatori e i protagonisti veri della serata, infervorati dal piacere della scoperta della storia della loro città e dal desiderio di animarla e arricchirla culturalmente e civilmente.
Sono stati presenti tutti i relatori previsti dall’invito, il cui programma è stato inoltrato, anche per doverosa informazione, a tutte le autorità, oltre quelle cittadine.
Il preciso moderatore, giornalista dott. Alessandro Tartaglione, anche come consigliere comunale, ha gestito con precisione ed essenzialità la serata, evidenziando l’importanza dell’iniziativa di memoria cittadina, che è fondamentale per la crescita civile della comunità.
Ha dato la parola ai docenti accompagnatori delle varie scuole con le rappresentanze del Liceo Quercia, il prof. G. Pignataro e la prof.ssa F. Moschetti, la Vicepreside G. Fuccia dell’Istituto Comprensivo Calcara e il Vicepreside A. Belfiore dell’Itis Ferraris.
Sono intervenuti i due giovani rappresentanti dell’Associazione organizzatrice, il dott. Antonio Mirto, vice presidente, e alla dott.ssa Flavia Trombetta, del direttivo, che ha letto anche il testo della delibera comunale, evidenziando l’importanza che ha avuto per loro l’incontro con l’associazione, che ha prodotto conoscenza e rinnovato amore per la cittadina natale e volontà di dare un contributo per il suo sviluppo civile e culturale.
Il relatore preside prof. Antonio Piccolo ha sapientemente presentato il volume di Musone e insieme le linee essenziali della storia di Marcianise, quali emergono dalla relazione del 1870, che era finora anonima e che ha trovato con Musone un nome, il canonico Paolo Tartaglione, segnalato nella tabella dei dati generali della popolazione di 9600 abitanti al 31 dicembre 1870 come il solo ‘storico’. Gli altri membri delle professioni intellettuali erano i seguenti
“Uomini insigni per istituzioni e fondazioni 11; medici 10; ingegneri 1; letterati 2; ecclesiastici 80; notai 5; insegnanti maschi 10; insegnanti femmine patentate 5 (primi segni del nascente ruolo civile e sociale della donna, reso possibile dall’Italia una e libera nata nel 1861); farmacisti 9; architetti, 2; agrimensori 4; poeti 3; poligrafi 1; storici 1 (come si è detto), filosofi 1; filologi 2…(in fondo) avvocati procuratori 8; politici 1; pubblicisti 1;…scultori 1; musici 2. Eruditi molti”.
Veramente giusta era quindi la denominazione di Quercia “Marcianise ricca, sede di begl’ingegni, Marcianise che si congiunse sempre al mio nome, alle mie memorie ed alle mie speranze in qualunque parte d’Italia in tempo mi trovassi “ del 1868, posta in una epigrafe del volumetto di Musone, devotissimo al grande, illustre marcianisano.
Il prof. Piccolo Francesco nel suo intervento ha richiamato naturalmente il grande letterato, filologo, dantista e patriota, che fu uno dei primi padri della scuola postunitaria. Il Quercia per i suoi impegni verso la sua città nativa Marcianise è stato definito dal prof. Piccolo “Pater Civitatis Marthanisiensis”. È seguita alla proposta spontaneamente un grande applauso di tutti i in presenti in sala, come atto di consenso.
Ha preso la parola come secondo relatore il preside prof. Nicola Terracciano, che ha portato i saluti a nome del Comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, di cui è direttore, che ha sede presso il Museo Civico e del Risorgimento di Santa Maria Capua Vetere. Egli ha espresso il profondo apprezzamento per l’iniziativa, dalla forte valenza civile, e come ripresa dopo due anni di COVID di riunioni dal vivo, ‘da vicino’, che hanno una carica formativa-emozionale che nessuna partecipazione ‘da remoto’, con il telefonino o in videoconferenza (pur preziosi e per tanti aspetti miracolosi, che hanno alleviato il dramma della lontananza), puó assicurare.
Ha presentato il Risorgimento nel suo profilo storico straordinario nella storia del popolo italiano, fatta di divisioni e di regimi assolutisti, di conquista epocale dal 1861 dei due valori fondanti della Unità territoriale e politica della Patria e della Libertà dei Cittadini, che costituiscono ancora oggi il nostro mondo quotidiano civile e politico, sempre da difendere e da rafforzare, conquiste che sono costate sacrifici inimmaginabili di generazioni. Tra i protagonisti del Risorgimento, profeta anche di quella Repubblica, che è dal 1946 col referendum la nostra forma istituzionale, si colloca il grande Giuseppe Mazzini, di cui ricorre nel 2022 il 150mo della morte e lo si è ricordato con spontaneo e vivo applauso da parte dei presenti.
Senza il ‘risveglio culturale, intellettuale’ della seconda metà del Settecento con l’illuminismo, che ebbe come suoi epicentri anzitutto Milano (ad esempio col gruppo di ‘Il Caffè’ di Verri e Beccaria) e soprattutto Napoli (la più grande città di allora e che tale è rimasta fino agli inizi del Novecento) con le figure ad esempio di Antonio Genovesi, primo titolare al mondo di una cattedra di economia politica, e di Gaetano Filangieri, autore di quel capolavoro politico, che fu la ‘Scienza della Legislazione’ che influenzó la Costituzione degli Stati Uniti d’America, il grande Napoleone e tutta la riflessione costituzionale europea, non vi sarebbe stata la fase concreta dell’impegno politico e civile delle successive generazioni, in particolare dei giovani, degli intellettuali, fino all’estremo del martirio (ed emblema del Risorgimento è non a caso Goffredo Mameli, giovane e poeta, autore del nostro inno nazionale).
Ha auspicato che a livello locale il risveglio culturale, di cui l’associazione omonima sta portando avanti i valori, possa produrre frutti di avanzamento civile, che traducano il termine latino ‘Progreditur’, presente nello stemma della nobile Marcianise, di sempre avanzare, come ha saputo fare finora.
Ha portato i saluti istituzionali regionali la sensibile e ardente consigliere regionale dott.ssa Maria Luigia Iodice, che si sta battendo per il progresso della sua città e della provincia anzitutto e che ritrova nell’azione tenace di Donato Musone, amico di vecchia data della sua famiglia, un esempio di animazione affinchè vi siano progresso e amore per la terra natale, senza necessità di emigrare, come è capitato spesso negli ultimi periodi e si diano così ad essa le proprie energie e le proprie qualità professionali.
Si è svolta quindi una bella, memorabile manifestazione civile, essenziale e non stancante, che ha visto il pieno gradimento dei presenti, che si sono affollati alla fine intorno ai relatori, a Donato Musone ed ai suoi giovani ardenti collaboratori, in segno di consenso, stima e affetto.
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