Caffè Letterario Domenico Musone

Il Caffè Letterario rivisiterà quel patrimonio culturale di Uomini la cui opera è poco conosciuta o del tutto dimenticata. A questi Uomini va il nostro debito di riconoscenza e il ricordo più caro e più vero.

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Il Certamen Senecanum del «Quercia» dedicato al latinista Domenico Musone

Chi è Domenico Musone?

Domenico Musone(1811-1892) si  distinse nel campo della cultura ed è stato autore di numerose traduzioni di classici latini. Tra la sua vasta produzione merita menzione  una pregevole versione “Latina Versio Epistolae” di Ugo Foscolo del 1880, subito nota in Italia ed all’estero, tanto da avere apprezzamenti dai più influenti critici italiani ed europei. Delegato scolastico del Comune di Marcianise dopo l’Unità d’Italia, primicerio della Collegiata di Marcianise e  professore nel Liceo  Arcivescovile di Capua,  vanta una notevole produzione ancora ignorata e non collocata nella giusta dimensione. Eppure, ebbe la stima e l’amicizia del grande letterato Federico Quercia (a cui è intitolato il liceo marcianisano), che gli dedicò un sonettoDa un’attenta analisi del materiale bibliografico che lo riguarda, emerge, inoltre, che Musone fu apprezzato molto già nell’Ottocento. Personalità di spicco del mondo della scuola e della cultura si interessarono al latinista marcianisano. Il Provveditore agli Studi di Arezzo, Pasquale Papa, nel 1883, rilevò in un lusinghiero commento i notevoli pregi del musoniano “Su i commenti e le versioni latine dei Sepolcri di Ugo Foscolo”.  L’opera del Musone suscitò un interesse   nazionale quando,  nel 1886, il critico Pietro Gori riportò nella sua “Bibliografia Foscoliana” la versione musoniana,  preferendola alle altre.  A Torino,  nel 1912, il giornalista, scrittore e critico Sossio Gigliofiorito  pubblica lo studio “ Il cinque maggio di A. Manzoni”, tradotto in latino da Musone, nella rivista “Classici e romantici”; è del 1915 il pregevole opuscolo “Un Umanista del secolo passato: Domenico Musone; nel 1916 viene pubblicato un opuscolo su una versione musoniana  dei Sepolcri di Foscolo e nel 1916 nuovi commenti alla versione  musoniana dei “I Sepolcri di Ugo Foscolo tradotti in latino”. A Roma, nel 1967, Innocenzo Parisella,  nel volume  “Il contributo dell’Archidiocesi di Capua alla vita religiosa e culturale del meridione”, dedica ampio spazio a Musone, designandolo come l’Umanista del Secolo . Nel 1991  Carlo Egger, presidente dell’Opus Fundatum Latinitas della Città del Vaticano,  ebbe a sottolineare l’importanza di  ripubblicare alcune delle sue opere, come il carme di Foscolo.  Sempre nel 1991, Pio Iannitti  pubblica un interessante articolo su “Il giornale di Napoli”, il 6 di aprile, annunciando il recupero di  una “perla” letteraria di Musone, “cantore di latine e greche eleganze”. Nel  1993, nella nativa Marcianise,  venne presentata la collana editoriale “Risvegli culturali”, che finalmente celebrava Musone come latinista ed intellettuale di chiara fama.  Un particolare ringraziamento è da attribuire alla professoressa Silvia Rosati,docente di lettere presso il liceo “F.Quercia”,che, con grande passione, ha fortemente voluto il Certamen Senecanum al “Quercia”, accogliendo, poi,  con entusiasmo la proposta di dedicarlo a Domenico Musone.

Prof. Pasquale Delle Curti

FONTI

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