Salvatore Delli Paoli: La celebrazione “NORD E SUD UNITI DALLA RESISTENZA” Milano e Marcianise nel segno del generale Malgeri, un eroe italiano: il messaggio di Pisapia

Vive nel ricordo di Alfredo Malgeri, l’indimenticato comandante della Guardia di Finanza che nella storica fotografia (pubblicata qui di fianco) si vede alla testa dei suoi uomini nella Milano del 25 aprile 1945, appena liberata dal giogo tedesco e dalla dittatura fascista, il rinnovato binomio Nord-Sud che pure, negli anni, ha subito non pochi attacchi della nostra storiografia. Un uomo del profondo Mezzogiorno che non ha esitato, nel cuore di una Milano ferita dal conflitto e di un Paese lacerato moralmente e materialmente, ad aprire una pagina di luce e speranza dopo i giorni bui della dittatura e della guerra. Come ebbe modo di scrivere Vittorio Foa, il 25 aprile fu “un’ondata irresistibile in tutto il Paese” e rappresentò “il momento dell’unità, il Sud e il Nord si ritrovarono uniti dopo storie tanto diverse. Era importante, non era distratto patriottismo, era un’esperienza reale”.

Una figura, quella di Alfredo Malgeri, che ci interpella anche oggi, lontano da quei giorni di fuoco eppure fondamentali nella costruzione della Repubblica; una figura che tiene insieme –e non retoricamente-  l’Italia tutta, come ricorda il sindaco di Milano Giuliano Pisapia nel messaggio inviato alla città di Marcianise per la inaugurazione, oggi, della sezione dell’Anfi (Associazione nazionale finanzieri d’Italia) intitolata al generale scomparso nel ’97.

Malgeri, nato in Calabria ma marcianisano di adozione, era comandante della terza Legione della Guardia di Finanza nel capoluogo lombardo e in tale veste diede un contributo decisivo con gli uomini al suo comando a supporto del Cln. La storia di quei momenti è stata raccontata dallo stesso Malgeri in un volume pubblicato la prima volta nel 1947, L’occupazione di Milano e la liberazione, con una presentazione di Ferruccio Parri, riedito nel 1983 con una introduzione di Leo Valiani e in occasione del sessantesimo anniversario dal Comune di Milano. In quelle pagine –a conferma del suo carattere schivo- Malgeri scrive di se stesso che fu “modesto attore, forse semplice comparsa”. Aggiungendo: “L’animo dei miei finanzieri sentii tanto vicino al mio. Questi modesti, silenziosi soldati si comportarono da buoni italiani”. La scelta quindi di intitolare una sezione Anfi a Malgeri in Terra di Lavoro vuole rinnovare quello spirito unitario, quel rapporto simpatetico tra il Nord e il Sud che consentì all’Italia di riconquistare la libertà.

Pisapia, nel suo messaggio, ricorda che “oggi a Marcianise c’è Milano come nel giorno della liberazione d’Italia ci furono a Milano Marcianise e tutto il Mezzogiorno con il generale Malgeri che annunciava a tutti, con il suono delle sirene dei finanzieri, la nuova libertà italiana”. Uno spirito di forte coesione nazionale che va rilanciato e riproposto soprattutto in questi tempi così laceranti e privi di elementi valoriali forti. Malgeri, un eroe italiano: non solo per “il collegamento continuo con le forze partigiane” ma anche per il forte impegno “per la protezione dei civili”.

“La figura di Malgeri –prosegue Pisapia- non riguarda solo il passato: ci interpella oggi. Ci richiama il valore della libertà, e allo stesso tempo quello dell’unità italiana. Una ritrovata alleanza tra Nord e Sud non può essere fondata sulla sola dimensione, pur necessaria, del rilancio economico. A unirci è anzitutto la libertà: ieri la sua conquista, oggi la sua difesa e la sua diffusione nel mondo. La grande cultura del Mezzogiorno e la tradizione di Milano come città di libertà sono insieme al servizio del Paese”.

Un appello forte e fortemente sentito che trova a Marcianise, in una terra martoriata ma viva, una eco convinta e partecipata. Perciò non si può non condividere la riflessione finale presente nella lettera di Pisapia che chiama il Sud ad un nuovo abbraccio nel segno dello sviluppo comune dell’Italia, stavolta nel nome dell’Expo. “L’Esposizione universale di Milano è l’occasione per rinnovare un orizzonte economico disviluppo civile, economico, sociale per un’Italia in cerca di futuro. Un futuro che è possibile solo insieme, oggi come allora”. Un segnale forte di risveglio e di non acquiescenza al peggio, di volontà di riscatto e un messaggio di speranza rivolto in particolare alle giovani generazioni.

Da IL MATTINO di Sabato 13 settembre 2014 pag. 20 CULTURA E SOCIETA’

4 Commenti

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