- Lettera di Federico Quercia inviata a Raffaele Musone, Carmina Latina del 1892.
Tra gli argomenti del programma, per le celebrazioni del Millenario, dell’Archidiocesi di Capua (966‑1966), che si propongono di mettere in evidenza il contributo di essa alla vita religiosa e culturale del Meridione, io ritengo sia stata opportunamente inserita la commemorazione dell’insigne umanista dell’Ottocento, Domenico Musone, Canonico Primicerio del Capitolo Collegiale di questa Città. 1. Nonostante infatti la lotta, sempre più accanita ed ingiustificata contro la lingua latina, ed, in genere, contro le ingenue bellezze della letteratura classica, siamo fermamente convinti che esse furono sempre e saranno in appresso il segreto massimo del vero, del buono, del bello nell’arte, finché almeno perdura questa civiltà, che, lo si voglia, o no, è tutta greca e latina. È con tale convinzione che ho accettato volentieri l’invito gentilmente rivoltomi di commemorare, in questa occasione, il Musone, soprattutto perché si tratta di un sacerdote “latinista dotto quanto ignorato”, che, se non erro, merita di essere conosciuto ed ammirato dai cultori della lingua latina, regina del mondo nei secoli.
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