Eri un grande uomo e io già lo sapevo.
Avevo circa sedici anni e vivevo a Roma nel quartiere Esquilino. La mia Parrocchia era la Chiesa dei SS. Marcellino e Pietro, situata lungo Via Merulana, strada che collega la Basilica di San Giovanni a quella di Santa Maria Maggiore e facevo parte del gruppo “Vedette” dell’Azione Cattolica.
Per caso, una mia carissima amica, mi fece conoscere un’anziana signora, volontaria presso la Basilica di S. Antonio, situata proprio di fronte la mia Parrocchia, a favore di una missione in Africa. Carica di entusiasmo cominciai a frequentare dei giovani che erano coinvolti in questo progetto. Il Rettore di questa Chiesa era allora Padre Silvano Simoncini, francescano dell’Ordine dei Frati Minori, persona che mi ha sempre supportato, durante le mie prime difficoltà ad affrontare il mondo e dato consigli utili per la mia crescita interiore.Padre Silvano, un bel giorno, convoca tutti noi ragazzi nella sua segreteria e ci dice: “Perché non creiamo, con le nostre forze, un ente no-profit che aiuti realmente il prossimo?”
Tutti siamo d’accordo e così nasce, nel lontano 1971 se ben ricordo l’anno, il F.A.C. ovvero il Fraterno Aiuto Cristiano.
Organizzavamo i nostri fine settimana andando lì dove Padre Silvano ci consigliava: una domenica presso un ente di suore che aveva bambini abbandonati o orfani di entrambi i genitori, un’altra dove vivevano ragazze madri, anche straniere e, inoltre, andavamo negli ospedali per portare un po’ di conforto agli infermi e agli anziani, portando loro dolcetti, profumi e saponette. La domenica mattina raggiungevamo, a turno, le suore che gestivano la mensa dei poveri e le aiutavamo nelle loro incombenze. In questo modo dedicavamo i nostri giorni di festa alla carità, guidati dalle parole di Padre Silvano e sono convinta che, ancora oggi, tali insegnamenti siano serviti a tutti noi del F.A.C. per il nostro futuro.
Si vivevano momenti di gioia intensa, di altruismo che scaturiva, indubbiamente, anche dalla nostra giovane età, ma maggiormente dal carisma di quest’uomo, sempre con il sorriso sulle labbra. Ricordo che ebbi un momento di confusione quando all’improvviso, per un incidente, persi una mia carissima amica e compagna di scuola, ma anche in quella occasione, Padre Silvano, trascurando cose ben più importanti del mio problema esistenziale, mi prese per mano e rimanemmo un intero giorno ad approfondire il vero significato della vita. Volevo andare in Africa, abbandonare i miei studi, i miei genitori, le mie amicizie e fuggire. Lui, con somma calma e sagacia, mi fece riflettere che c’era un tempo per tutto. Fu lui ad unirmi in matrimonio con mio marito e rimanemmo in contatto per un paio di anni, dopo che andai a vivere a Ostia.
Pochi giorni fa pensavo a lui e, come per incanto, una mano mi ha fatto ritrovare la persona a cui devo tanta riconoscenza. Su internet scopro cosa quest’uomo sia riuscito a fare! Ho divorato letteralmente quello che stavo leggendo e mi sono commossa della sua dipartita di ben undici anni addietro.
Nei pressi di Ancona, a Varano, Padre Silvano decide di creare “Il Focolare”, casa di accoglienza per persone affette da AIDS o sieropositive. In fondo al suo cuore l’arma vincente era la “Carità cristiana” e questa lo ha sempre portato ad essere una persona che ha vissuto solo ed esclusivamente per gli altri, maggiormente se bisognosi.
Posso immaginare con quanto amore e calore fraterno sia balenata in lui la consapevolezza che doveva fare qualcosa di veramente positivo per il suo “fratello” e quale la sua scelta nell’avere la forza interiore di portare avanti un progetto particolare come la malattia dell’AIDS che, dal 1978, si stava diffondendo nel mondo, in specie tra i giovani ed oggi anche tra gli adulti!
Immagino le sue giornate cariche di impegni, sia burocratici che pratici, da dover assolvere quanto prima. I suoi “fratelli” avevano bisogno di questo e perciò il tempo era breve e lui doveva fare, creare, donare tutto se stesso per raggiungere il suo scopo: creare un “focolare” per quelle persone che non conosceva ancora ma che già amava e che avevano bisogno di lui; persone che non avevano alcun genere di appoggio ma che dovevano ricevere calore umano e cristiano, sentirsi in famiglia e godere della vita.
Donazioni e contributi offerti da vari Enti civili e religiosi, che ancora oggi continuano a collaborare al progetto, permisero la realizzazione del “Focolare” che fu inaugurato il 30 settembre 2002.
Purtroppo Padre Silvano muore il 29 aprile del 2002 senza riuscire a vedere il suo sogno completato, ma ha lasciato una guida celeste, dall’alto dei cieli, negli animi di chi sta continuando il suo lavoro. Grazie Padre Silvano!
(articolo di Giovanna Nobile)
BASILICA DI SANT’ANTONIO di Via Merulana, 120- Roma – Relazione dell’attività svolta negli anni 1971,72,73 e 74 della Gioventu’ Antoniana – F.A.C. (Fraterno Aiuto Cristiano) (GI.F RA.- Gioventù Francescana del Terz’Ordine Francescano) oggi Ordine Francescano Secolare (O.F.S.)
Dopo alcuni tentativi condotti da sacerdoti e laici per la formazione di un gruppo giovanile che operasse nel1’ambito della Basilica, al fine di fortificarsi e maturarsi alla luce della spiritualità cristiana e della pratica evangelica, il 27 marzo del 1971 ha avuto la prima riunione del gruppo denominato F.A.C. (GIFRA -TOF) che nella sua stessa intitolazione di Fraterno Aiuto Cristiano si è prefisso come scopo di vivere il vangelo e le opere di misericordia, mettendosi a disposizione dei fratelli indigenti, procurando non soltanto un aiuto materiale, ma certamente di stabilire con essi un rapporto umano, di amicizia e solidale vicinanza. Per vivere quest’impegno ci siamo riuniti regolarmente ogni sabato, discutendo alcune problematiche religiose e sociali e programmando il lavoro necessario da svolgere durante la settima a livello personale o di Gruppo.
Ci siamo organizzati in:
a) attività caritative
– ritiro e consegna roba a domicilio;
– ripetizioni gratuite;
– servizio alla mensa dei poveri (Via Matteo Boiardo –Roma);
– sistemazione e distribuzione vestiario;
– donazione sangue;
b) attività liturgiche
– canto;
– accompagnamento strumentale;
– servizio messa (liturgia-letture ecc.)
c) Attività ricreative
– giornate di studio e gite;
Riguardo le attività caritative, abbiamo potenziato il servizio alla mensa dei poveri organizzando dei turni di presenza in tutti i giorni festivi e, quando é stato possibile, secondo la disponibilità di ognuno, nei giorni feriali. Inoltre, ci siamo affiancati alle Suore anche per la sistemazione e distribuzione del vestiario. Ci siamo prestati per un servizio di assistenza agli ammalati facendo le urgenze di singoli casi e, dove è stato necessario, abbiamo contribuito anche finanziariamente.
Alcuni di noi hanno seguito molto da vicino dei ragazzi disadattati cercando dì aiutarli nel difficile inserimento nella normale vita di relazione e assistendoli per quanto è stato possibile e necessario. Siamo entrati in contatto anche con alcune ragazze madri e abbiamo offerto loro una buona e serena amicizia, aiutandole a risolvere i loro problemi familiari e di lavoro o di assistenza ai bambini.
Ci siamo organizzati talvolta nella celebrazione di una Messa dei giovani animata da canti accompagnati dalle chitarre. Ogni mese abbiamo avuto una giornata di studio, trattando problemi spirituali e organizzativi dei vari settori di lavoro. Siamo stati, inoltre, animatori e propulsori di alcune attività della Basilica di Sant’Antonio da Padova di via Merulana (Roma) quali ,ad esempio, partecipazione alla Via Crucis al Palatino e alle funzioni liturgiche; animazione nella gite organizzata dal TOF; collaborazione alla festa del carnevale dei bambini (TOF) e alle pesche di beneficenza, particolarmente a quelle ideate ogni anno dal gruppo della Missioni Francescane.
Un servizio che riteniamo utile per gli altri è state la preparazione di incontri biblici e, per tre anni consecutivi, di mostre del libro per la diffusione di una buona stampa che interessasse a diversi livelli di competenze.
Guida spirituale ed organizzativa di tutta la nostra attività è stata il Rettore della Basilica, Padre Silvano Simoncini , che con la sua elevata preparazione teologica, con la sua esperienza e con la sua costante partecipazione e vicinanza, ci ha aiutati nei momenti difficili, ci ha assistiti nel nostro lavoro e nella realizzazione del nostro impegno.
Prendendo serenamente atto di quelli che sono stati i nostri errori e le nostre possibili mancanze, è vivissimo desiderio di tutti noi continuare l’attività con sempre maggiore responsabilità e consapevolezza.
Ci auguriamo di cuore, quindi, di potere trovare nella Basilica le condizione che ci permettano di proseguire e migliorare il nostro lavoro, rendendolo sempre più utile e valido, poiché l’esperienza acquisita durante questi quattro anni ci ha affratellati, ci ha maturati, ci ha procurato momenti di intesa commozione e viva gioia spirituale, ha fatto sì che ognuno di noi riconoscesse nel proprio fratello il volto di Cristo.
Un Fraterno augurio di Pace Bene.
Il gruppo del Fraterno Aiuto Cristiano e Gioventù Francescana del TOF di Sant’Antonio di Via Merulana, Roma:: P. Direttore -Assistente P.Silvano Simoncini, Bagozzi Clerici Ginetta, Broussard Domenico, Caiterzi Tina, Casadio Franco, Casadio M.Gabriella, D’Emilio Annamaria, D’Emilio Luciano, Di Pietro Maria, Einuadi Antonio, Farci Fanny, Giorgio Pier Paolo, Guglielmetti Ma.Rita, Guglielmetti Mauro, Guidi Bruno, Guidi Laura, Montesi Antonio, Monni Virginia, Musu Alessandra, Masi Alfredo, Musone Donato, Nobile Giovanna, Parisi Maria, Palmas Giovanna, Fabi Rosaria, Montecarli Cinzia, Talamanca Mario, Rocchi Luigi, Reale Agnese, Tardani Carlo, Spartà Elia e Coletta Pasqualino.
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