Il 10 febbraio 1848 il Re Ferdinando II concesse al popolo napoletano la Costituzione, giurando sul Vangelo e promettendo solennemente che non l’avrebbe mai rinnegata. Questo evento fu accolto come una grande prova di democrazia, infatti il Re veniva pubblicamente lodato per questa sua iniziativa. Ma i festeggiamenti durarono ben poco: quando il Re Ferdinando rifiutò di far pronunciare ai Deputati la formula del giuramento poichè ritenuto di estrazione giacobina, il popolo, che prima aveva inneggiato al Re, rinnegò il sovrano, eresse anche barricate e iniziò il periodo di repressione, coinvolgendo uomini di Marcianise: Federico Quercia, Giuseppe Musone, Giulio Gaglione, Francesco Tartaglione e Camillo Tartaglione.
Sui lavori svolti dal parlamento napoletano del 1848-1849, merita di essere riportata una nota sulla proposta di legge riguardante l’istruzione pubblica dai deputati Mazza, Bonomo, Ciccone. In particolare Ciccone lamentò la scarsezza di legislazione in materia ed ancor di più la mancanza di applicazione delle norme.
Egli lamentava la carenza di istruttori ben preparati e sottolineò la necessità della realizzazione di scuole normali per la preparazione dei futuri insegnanti, una istituzione che manca presso di noi e che trovansi in atto presso le nazioni che sono innanzi alle altre nell’incivilimento e che l’insegnamento fosse pubblico e all’altezza dei tempi.
Gli insegnanti inoltre sarebbero dovuti essere debitamente onorati e rimunerati. «I professori rappresentano l’intelligenza della nazione, che è la più nobile parte delle civili società, la loro condizione deve essere elevata a quella dignità che rappresentano», il progetto del Ciccone venne approvato all’unanimità dalla Camera. Il Parlamento Napoletano fu sciolto nella seduta preparatoria del 15 maggio del 1848 con intervento delle armi».
I Deputati di Terra di Lavoro al Parlamento napoletano nel 1848 erano: Capitelli Domenico da San Tammaro (Presidente del Parlamento), Aceto Giovanni per Caserta, Capocci Ernesto per Sora, Ciaburri Pasquale per Piedimonte d’Alife, Ciccone Antonio per Nola, Coppola Vincenzo per Piedimonte d’Alife, Correra Francesco Saverio per Caserta, Crisci Costantino per Aversa e Caserta, Del Giudice Gaetano per Piedimonte d’Alife, Garofano Francesco per Caiazzo, Lucarelli Raffaele per Caserta, Maza Gabriele per Aversa e Caserta, Pesce Gaetano per Nola, Poerio Carlo per Gaeta, Polsinelli Giovanni per Sora, Semmola Giovanni per Nola, Tarì Giuseppe per Sora e Vallin Giuseppe per Gaeta (37).
PER SAPERNE DI PIÙ
Ciccone Antonio fu Nicola e Nicoletta Faietta nato a Saviano il 7 febbraio 1808 – 2 maggio 1893. Medico. Nel 1848 fece parte come rappresentante di Terra di Lavoro al Parlamento Napoletano. Per le sue idee liberali fu dal Borbone sottoposto a numerosi processi.
Capitelli Domenico, nacque a San Tammaro il 6 marzo 1794, morì in Portici il 31 agosto del 1854. Insigne Giurista fu Deputato al Parlamento del 1848 e nominato Presidente, autore di varie pubblicazioni giuridiche.
Cfr. E.Papa, La Citta di Maria C.V. alla Mostra dei ricordi storici del risorgimento nel napoletano, Ed.1911, p.48.
Dopo la Repubblica Napoletana del 1799, con la promulgazione da parte del Governo Borbonico della costituzione e le elezioni del 1848, Terra di Lavoro era suddivisa in cinque distretti, Caserta, Gaeta, Sora, Piedimonte e Nola.
(37) Cfr. Lodolini Tupputi Carla Il Parlamento napoletano del 1848-1849-Storia dell’Istituto e inventario dell’Archivio Camera dei Deputati-Archivio Storico, Roma 1992
Cfr. Donato Musone, Storia Civile di Marcianise pag.65