Domenico Musone
Delegato Scolastico del Comune di Marcianise dopo l’Unità d’Italia
Primicerio della Collegiata di Marcianise
Professore nel Liceo Arcivescovile di Capua
1811 il 19 Agosto, nasce Domenico Musone, primogenito di numerosi figli di Agostino e di Rosa Moretta;. Il nonno Domenico svolgeva il mestiere di ferracavalli e/o maniscalco. il Casato Musone ex Vassalli di Castellairola si stabilirono nella Terra di Marcianise nel Sec.XIV.
1824 all’età di 13 anni fu collocato nel Seminario Arcivescovile di Capua;
1835 fu ordinato sacerdote e l’arcivescovo Francesco Cassano Serra lo nominò professore di Latino nel Seminario di Capua che vi insegnò fino al 1845;
1845 nominato Canonico Diacono della Collegiata di S. Michele di Marcianise (CE)
1848 nominato Cantore della Collegiata di S.Michele Arc. Di Marcianise (CE)
1860 dopo l’Unità d’Italia affidarono a Domenico Musone , nominandolo “Delegato Scolastico”, a realizzare profonde trasformazioni nel sistema scolastico guardando in modo particolare le esigenze del popolo;
1868 per l’inaugurazione dell’Asilo Infantile, delle Scuole elementari maschili e femminili e della Biblioteca Popolare in Marcianise il 12 dicembre del 1868, compose la seguente epigrafe che era posta di fronte alla sala d’ingresso del Convento di San Francesco di Marcianise:
NIHIL LABORIOSIUS,
AT NIHIL SAPIENTIUS, VEL UTILIUS, VEL HUMANIUS,
QUAM VULGI INSORDESCENTES INFANTULOS
IN AEDE PRAESTITUTAS EX TRIVIIS
PER MATERNA BLANDIMENTA
REDUCERE;
ATQUE INIBI TENELLAS EORUMDEM MENTES
MORALIBUS DISCIPLINIS,
ANTEQUAM ANIMOS VITIA CORRUMPANT,
EXERCERE, ET FELICIUS EXCOLERE;
AC ITA SPEM PLANE INDUBIAM FACERE,
CIVILEM POPULI CONDITIONEM
HAC ARTE LONGE SALUBERRIMA
CITO IN MELIUS PERLATUM IRI.
O VENETUM FLOREM DIVUM AEMILINIAE GENTIS
QUI DIVINO CONSILIO PUERILI HUIC INSTITUTIONI
PRIMUS ITALORUM PROLUSIT
O MAGIS MAGISQUE FORTUNATAM MARTIANISII TERRAM
QUAE NOBILISSIMARUM URBIUM EXEMPLA
GENEROSIUS AEMULANS
PROLETARIORUM NATIS ASYLUM
FELICIBUS SANE AUSPICIIS
PATEFECIT:
EJA QUOTQUOT ESTIS SIVE CIVES, SIVE ADVENAE
HUIC SPECTACULO QUAM JUCUNDISSIMO
ADESTE OMNES, ADCURRITE,
AT LAETIS CONCLAMATIONIBUS PALUDITE
Domenico cantore MUSONE
1872 Sonetto di Federico Quercia dedicato a Domenico Musone:
Al raro uomo
Canonico Cantore Domenico Musone
dei latini e greche eleganze
Maestro
A guisa d’una quercia altra e fronzuta
Che al cielo estolla i rami rigogliosi,
giovane sempre e invano combattuta.
Dà freddi giorni e venti turbinosi;
Con’ del tuo pensier gli estri animosi,
estro che il velo dell’età non muta,
Sgorgan dal labbro in versi portentosi,
Veri, sonanti e di beltà compiuta
Oh nell’umil terra a noi nativa
Vive una fiamma del divino foco
Ond’ arsero del Lazio i forti ingegni!
Osa, prosegi. A ignavia non s’ascrivana
Cher resti inonorati il patrio loco
ed ebbe figli d’ogni gloria degni.
Federico Quercia
l’originale è conservato nel Museo Campano di Capua
1876 Domenico Musone intraprende un viaggio turistico-culturale in Italia e da alcune sue lettere, apprendiamo i luoghi da lui visitati e cantati come per esempio Pompei: la costruzione della Basilica della Modonna del Rosaio; Assisi la Basilica di San Francesco; Santa Maria degli Angeli la Porziuncola; Firenze l’Annunziata etc., Venezia San Marco e Ponte Rialto; Milano il Duomo; Roma Colosseo, Tomba di Torquato Tasso, la Basilica del Vaticano, etc. ;
1878 Si ammirano del suo genio: (elenco provvisorio)
- le due epigrafi in latino sulla facciata della Cappella Municipale nel nostro Cimitero
-
le lapidi esistenti nella Chiesa della Sanità di Marcianise
-
l’iscrizione sulla lapide di G.B.Novelli
-
l’iscrizione marmorea per il Cardinale Francesco Serra;
1878 il grande storico capuano Gabrielle Jannelli, per le acerrime “quiestioni” che sorsero tra lui ed il Can. De Paolis Nicola, circa le origini della città di Marcianise; indirizza una lettera al suo maestro Domenico Musone perchè al Musone piaceva una ragionata e calma discussione sulla questione;
1879 in qualità di “Delegato Scolastico” da una sua lettera del 23 febbraio 1879, indirizzata al Maestro D. Domenico Ferraro, si apprende l’istituzione delle scuole serali, una di questa era impiantata nella antica strada detta Atella di Marcianise, essa era riservata per i contadini che al ritorno dei campi veniva insegnato rudimentali conoscenze dello scrivere, leggere ed i nuovi pesi e misure ;
1880 diede alla stampe la pregevole versione “Latina Versio Epistolae” di Ugo Foscolo –Stab. Iaselli Caserta, 1880, la sua versione fu conosciuta in Italia ed all’estero in particolare in Germania.
1881 il Provveditore agli studi in Arezzo prof. Pasquale Papa, diede alla stampa “Su i commenti e le versioni latine dei Sepolcri di Ugo Foscolo” e la traduzione di Domenico Musone ne rilevò in un lusinghiero commento i notevoli pregi, e stimò il lavoro di gran lunga superiore ad altri, che pur godevano di molta notorietà:
1881 il Can. Nicola De Paolis nel 1°Volume “Sulla Storia di Marcianise” pubblicò il seguente Epigramma di Domenico Musone:
“Meo quondam
Discipulo Nicolao Canonico De Paolis
de sua Patria optime merito”
* *
Gratia debetur cunctis quam magna labori o Nicolae, tuo; ter bene, nil melius
Nam tu proscriptum certas dum stemma tueri
Ex umili patriam summo in honore locas
Munusculum pro Anni 1879 – initio qui illi sit auspicantissimus
e nel 2^Volume della Storia della città di Marcianise la seguente:
EPISTOLA
Qua Nicolao Can.co De Paolis
Dominicus Primicerius Musone
Gratalatur
Ob primum historie volumen
jam editum, et sibi datum legendum
*
Historiae legi primum, doctunque volumen,
O Nicolae, typis, quam edndam jure dedisti,
Jamque opus egregium, in lucem cito prodeat aequum est.
Nunc quind ego faciam, grates pro munere reddam;
An tibi opus tantum, quo aeternum nome habebis,
Gratuler? Aeternam famam tibi quippe parasti;
Primus enim, quamvis plures sibi vindicet haec urbs;
Fomosos cives, obscurum tu ipsius ortum
Scrutatus monumenta vocas ad clara diei
Lumina, praestituens ex jussibus imperitantis
Caesaris hac ductum designans moenia aratrum.
Jam contra exurgant pugnantes intus et extra,
Nil equidem invidia, et morsus male perdet iniquos.
Quisnam ruderibus quatiat fundata vetustis,
Quaeque graves firmant auctores? Cuncta ad amussim
Exata, et rerum, et lucidus ordo
Quanta tuam historiam volvens studiosa juventus
Ediscet, cui te credam insperata voluptas
Afficiet, quibus est haec cordi Martia tellus
Dives ab ingeniis, et dives ab abure glebae;
Et quamvis paules annis decorata sit ante
Excoptato Urbis titolo, peregrinus in ipsa
Miratur fors, strata viarum, et amoena vireta,
Templaque, privatsa que domos, et pubblica tecta;
Cui tantum deerant stirpis documenta vetustae
Romuleis ductae, ut scribis perbelle, colonis
Eja age, ne linguas paveas, aliunde volumen
Quod jam es pollicitus, ne multo tardius edas.
Parce senecuti nostrae, quod espistola dignum
Nil te contineat, lingua palchrumque latina.
Quamquam deficiant Vires, et fregerit aetas
Ingenium, haud potui tibi quin gratarer ob alium
Coeptum opus, hanc patriam nostram quod vindicent omni
Ex ignominia, atque italis centum urbibus ipsam
Constituat dignam sociam, jungaatque sororem. Vale.
Domenico Musone
1882 fu nominato Primicerio della Collegiata di S. Michele Arc. Di Marcianise (Case rta)
1882 dà alla stampa una pregevole traduzione di alcuni Inni Sacri del Manzoni la Traduzione in versi latini del Cinque Maggio, Caserta, Tipografia Marino.
1883 nella prima visita fatta a Marcianise dal cardinale Alfonso Capecelatro. (Marcianise aveva ottenuto da poco il titolo di città) il Musone nella sua Elegia, scrive che per la circostanza è lieto di potergli offrire lo spettacolo di tante cose belle: dai fertili e verdeggianti campi che l’agricoltore, il quale si distingue, per la sua semplicità, coltiva con gioia e passione, ai grandi palazzi, che non mancano, come non difettano personaggi illustri, insigni magistrati ed un clero onorato.
1883 il prof. Francesco Trevisan, nella pubblicazione “Commento ai Sepolcri di Ugo Foscolo”, Libreria H.F. Muster di G.Goldschagg, Verona; afferma che la versione detta “Musoniana” è una delle più interessanti;
1886 il grande critico italiano Pietro GORI riportò nella sua “Bibliografia Foscoliana” la versione musoniana preferendola alle altre; tipografia Adriano Salani, Firenze 1886;
1888 dà alla stampa l’opuscolo “Il Tempio del Rosario e la Nuova Pompei e la Poesia latina dedicata all’eminentissimo Cardinale Arcivescovo di Capua Alfonso Capecelatro, Marcianise, R. Tipografia già Fibreno;
1892 27 marzo, Domenico Musone morì nella casa al trivio di via Paolo De Maio di Marcianise e fu sepolto nella Congrega del SS. Crocifisso di Marcianise;
1892 Si diede alle stampe, dopo la sua morte, un prezioso volume intitolato “Carmina Latina” di pagg.80; che raccoglie tutte le opere di Domenico Musone. L’opuscolo permette ai studiosi di conoscere la memoria storica, civile, culturale e religiosa di un tempo passato. Indice delle opere nella Carmina Latina :
- In Jubileaum Sacerdotale Leonis XIII- Epicum- Carmen;
- In Idem argumentum- Epigramma;
- Alphonso Capycio-Latro ad Capuanam Cathedram evecto-Auctor unus ec legatis collegiatae Martianisiensis Missis Neapolim Gratalatum- Elegia;
- Alphonso Capycui-Latro – Capuano Archiepiscopo – ecclesiam Martianisii Primum invisenti, gratulationese- Elegia;
- Alphonso Capycui-Latro – Capuanae Archidioec. Archiepiscopo- pro pastorali Epistola – Anno 1883-Elegia;
- A Salvotorem Borrelli – Capuanae Cathedralis Ecclesiae, Canonicum, In signi Marmorei Dedicatione, Opere Anaclyptico, Cardinalis Francisci Serra – Tumulo Appositi- An:1851 – Elegia;
- Amedo Anselmi –Augustae Taurinorum insigni viro, locoroum piorum Martianisii, R. Commissario- Hendecasyllabum;
- Latina Interpretatio Chori – Ermengarda A. Manzoni-Elegia;
- In Fraciscum Maio-Orsini, Laquedoniae in Lucanis, episcopo – Ad Ecclesiam Amalphis – cum Pallio Archiepiscopali -translatum – Elegia;
- In Vetus Coenobium S. Luciae, Prope urbem Casertam- Carmen;
- In Laudem S.S. Joachim et Annae- Hendecasyllabum;
- In Divum Thomam Aquitatem – Aetatis mediae- Lumen Immortale – Ode;
- Colisseum, aliaque Romae monumenta – invisens Auctor anno 1864 –Epigramma;
- In Torquati Tumulum – Epigramma;
- Raphaeli Musone –Dominicus Frater Primo Natus –Casamicciole Loca describit ; Commorans illic 1875 –Balnearum causa – Epistola;
- Brutus ad populum alloquitur – con versione in italiano – Epigramma;
- In festum centenarium –pro victoria in campis lignani –Sub Alexandro III. Relata, a Pio IX Indictum – Epigramma;
- In Nuptias auspicatissimas Anastasii Castrucci et Mariae Campanari – Honestissimo, et nobilissimo genere – Amborum Florentium – Elegia;
- In Musaei Campani Inauguratione – Antonio Mirabella – in mensa, ad quam vocatus est, in Capuae Laudem – latinos versus recitanti – Elegia;
- Vaticinium – De nova urbe Pompejana excitanda, circa augustum Templum, Deiparae ad veteres ruinas consecratum – Versione in italiana eseguita dal nipote; Carmen;
- In Adventum Principis Apostolorum ad urbem Capuam, Dehinc ad urbem Romam – Carmem
- Omens morbi, quos vulgo influenza in auctore collegerat, SS.M. Auxilio Mirabiliter evanuscunt – An. 1892, Epigramma;
- In Morum Honestatem- Distichon;
- In fratem Joseph immatura morte praereptum – Distichon;
- Audiens fratem Michaelem praedicantem – Distichon;
- In Jacobum Sannazarium ex Pontaniana Academia–Actium Syncerum dictum, Musarum praecipuum decus, et grati animi nobile exemplar, posteritati – Elegia ;
1892 Raffaele Marra nel periodico “La Campania Sacra “ nr. IV a pag. 110-111, riporta su Domenico Musone, importanti notizie riguardanti la Sua vita;
1892 il giornale “L’Araldo di Caserta”, riporta: “..I suoi lavori, altamente apprezzati, specie in questa epoca di decadimento dei forti e severi studi, gli procurarono encomi e relazioni con quanti in Italia ed in Germania hanno il culto delle lettere. Divenne coll’andar degli anni il decano dei docenti, e fu il primo ad inaugurare al guerra alla pedanteria ed alle pastoie del convenzionalismo, che affligea gli antichi sistemi dell’insegnamento.“
1892 si riportano alcuni pensieri tratti dal discorso del prof. Can. Luigi Tartaglione tenuto il 28.3.1892 nel Duomo di Marcianise, e successivamente pubblicato, in occasione della morte di Domenico Musone ebbe a scrivere:
- Professore di belle lettere; la sua casa era divenuta una specie d’Ateneo a cui accorrevano numerosi giovani per addestrarsi nella Palestra dello scibile letterario, per cui giustamente fu proclamato il veterano degl’insegnati; Per quest’ufficio si rivelò in lui sfolgoralmente l’ingegno e l’attitudine; le sue lezioni erano dirette all’immegliamento ed al progresso. Egli non si mostrava servile imitatore ma originale;
- Il Sindaco e i Consiglieri mirando nel Musone l’uomo letterato, l’uomo educato a severi studi, lo elessero unanimemente a Delegato Scolastico;
- la nostra Patria ha perduto nel Primicerio Domenico Musone il “nestore delle lettere latine”;
- il Primicerio Domenico Musone fu uno di quei, che con speciale vocazione venne da Dio elevato al posto sacerdotale, onde con la condotta esemplare delle sua vita, e coll’acume del suo ingegno facesse arrossire i detrattori del clero;
- nella carriera scolastica si fè sempre ammirare tra i suoi eguali, superò quelli, che erano ingegnosi nello spirito i più assidui, superò nello spirito i più illuminati, nella diligenza i più assidui, superò nell’una e nell’altra cosa quelli, che nell’una e nell’altra si segnalavano.
- la scuola del Musone non fu mai meno profittevole delle altre, anzi nei pubblici saggi era quella che più si segnalava. E perché? Che gli altri maestri ottenevano con la sferza, il Musone l’otteneva con fascino della parola, con la chiarezza dei concetti, e così incoraggiava i studiosi, spoltriva gl’infigardi, sfolgorava i negligenti.
- Domenico Musone con altri valorosi maestri concorse a dare l’anatema al pedantismo;
- Il Cardinale Alfonso Capecelatro ebbe a dire che il Primicerio Musone era il Principe della poesia latina;
il Maestro Sac. Paolo Tartaglione, nel 1892 scrisse:
Al Primicerio Domenico Musone
decoro del Capitolo di Marcianise.
Piangono le Muse
sul loro estinto sacerdote
cui largiron propizie
l’armonia del verso virgiliano
Chiuse la lunga edificante vita
lasciando esempii
d’animo benefico e generoso
visse tutto
all’insegnamento della gioventù
e lo salutava ognuno
il veterano degl’insegnanti.
La sua morte
è un pubblico lutto
avendo in lui perduto
la città di Marcianise
un superstite
degli studii dotti del Lazio
1892 il Musone con l’incarico di Delegato Scolastico e di Primicerio della Collegiata di Marcianise (1882-1992), la città di Marcianise ebbe una crescita civile, culturale e religiosa, tale da essere ammirata e conosciuta al di fuori dai suoi confini. Risulta dagli atti parrocchiali che particolari iniziative intraprese per far migliorare la fabbrica di San Michele Arc., cioè il Duomo. E la sua città ebbe a vivere un luogo periodo di concordia civile tra i cittadini, clero e istituzioni, il progresso raggiunto è testimoniato attraverso l’infinito amore del Musone che aveva per il suo paese, tale da scrivere:”… nella bella stagione, quando tutto il paese diviene unico e pittoresco campo di lavoro, e tra campi – quei campi verdeggianti coltivati con amore e passione, ove prosperano la vite, dove i contadini col canto sulle labbra e nel cuore lavorano dalla prime luci dell’alba al tramonto inoltrato – per stabilire quel legame invisibile che unisce tutte le più alte idealità”, bellissima e profonda frase ricca di contenuti che si commenta da sola è : ” …per stabilire quel legame invisibile che unisce tutte le più alte idealità”;
1912 a Torino il 1 marzo 1912 il critico avv. Sossio Gigliofiorito pubblica uno studio “ il cinque maggio di A.Manzoni” tradotto in latino da Domenico Musone nella rivista in “Classici e romantici”, Anno I nr. 3;
1915 il giornalista, scrittore e critico, avv. Sossio Gigliofiorito, pubblica un pregevole l’opuscolo “Un Umanista del secolo passato: Domenico Musone; tip. Lasco Marcianise;
1916 Il giornalista avv. Sossio Gigliofiorito pubblica con nuovi commenti la versione musoniana dei “I Sepolcri di Ugo Foscolo tradotti in latino” Caserta, Tipografia dell’“Unione”;
1936 l’avv. Nicola De Paulis riporta una biografia di Domenico Musone nel libro “Cenni Storici della Città di Marcianise e dei suoi figli Illustri”;
1967 Roma, il prof. Innocenzo Parisella – nel Volume “Il contributo dell’Archidiocesi di Capua alla vita religiosa e culturale del meridione l’ Umanista del Secolo: Domenico Musone”, Ed. De Luca, Roma 1967 pagg.373-88, scrive un ampio commenti facendo grandi rilievi ed interessanti apprezzamenti delle sue opere, affermando: Il Musone, soprattutto perché si tratta di un sacerdote latinista dotto quanto ignorato, che, se non erro, merita di essere conosciuto ed ammirato dai cultori della lingua latina, regina del mondo, nei secoli.
1984 le spoglie mortali del grande umanista e latinista Domenico Musone, oggi riposano all’ombra dei cipressi nel “Famedio” del cimitero comunale di Marcianise, insieme ai fratelli Raffaele e Michele e altri uomini illustri di Marcianise.
1991 l’Abate Carlo Egger Presidente dell’OPUS FUNDATUM “LATINITAS” della città del Vaticano, in data 25. 10. 1991 nell’esprimere un parere sulle opere del prof. Domenico Musone, ebbe ha sottolineare l’importanza di ripubblicare alcune delle sue opere come il carme di Foscoli etc.
1992 fu pubblicato, in poche copie, un opuscoletto “Centenario della morte 1892-1992 dell’umanista Domenico Musone”a cura dell’Associazione Culturale “D. e R. Musone” di Marcianise;
1991 Milano la casa Editrice Bibliografica (CLIO) – Settore Autori –Catalogo dei Libri Italiani dell’Ottocento (1801-1900) riporta a pag. 1944 l’opera “I sepolcri” pubblicati da Domenico Musone del 1880;
1992 Gaetano Andrisani nel libro Caserta d’Oggi –Politica e cultura – pag. 208, scrive su Domenico Musone.
1993 nella sua città nativa venne presentata la collana editoriale “Risvegli culturali” con il principale scopo di riempire questi vuoti culturali che spesso, hanno generato e generano anche negli autorevoli cultori motivi di smarrimento;
1994 venne pubblicato il 1°Quaderno della Collanan “Risvegli Culturali” dal titolo: Il contribuito dei cattolici alla storia letterario-umanistca nell’800 in Terra di Lavoro “L’umanista Domenico Musone” , con articoli di Mons.Luigi Diligenza, Pio Iannitti, Antonello Velardi, Salvatore Costanzo ed altri, riportiamo alcune significative frasi di: Luigi Diligenza:”….anche per merito del Can. Domenico Musone, non venne meno nella Chiesa di Capua quel duplice amore per la religione dei Padri e l’avanzamento della cultura….” ; il 2 dicembre 1994 a Marcianise si svolge una imponente manifestazione culturale nel Palazzo della Cultura (ex Monte dei Pegni) in memoria di Domenico Musone. Su sottolineato che la celebrazione di questo grande umanista ci dà l’occasione di riscoprire un uomo di cultura che, pur nato nel Sud ha raggiunto con il suo ingegno vette e risonanza a livello nazionale ed internazionale, sei si pensa che i suoi scritti sono stati molto stimati e ripresi dal prof. Pasquale Papa, Provveditore agli studi di Arezzo, prof. Trevisan Francesco da Verona; prof. Pietro Gori di Firenze; Sossio Gigliofiorito da Marcianise, dal prof.Mons. Innocenzo Parisella e l’Abate Carlo Egger della Città del Vaticano (Roma);
Antonello Velardi: Domenico Musone, Un progressista, in una famiglia dove si respirava aria nuova, al fianco dei fratelli Raffaele e Giuseppe, quest’ultimo giurista, primo sindaco all’indomani dell’unità d’Italia. ..ed è ciò che maggiormente colpisce. Il fatto che la sua abitazione a Marcianise fosse diventata un sorta di Ateneo, una palestra d’ingegno per le nuove generazioni è molto significativo.
Testo compilato in occasione del Certamen Senecanum intitolato a “Domenico Musone” organizzato dal Liceo Scietifico e Classico “Federico Quercia” di Marcianise. a cura di Donato Musone 10 maggio 2012