Petrillo Silvio

Nella nostra Chiesa Collegiale si legge la seguente epigrafe:

SILVIUS PETRILLUS
PRIMIC. ET S. APOST. SED. PROTONOTAR
NE MORTALIBUS
QUAM IN SACRIS AD POPULUM CONCIONIBUS
TOTIES INCULCAVIT
IPSE IMMEMOR ALIQUANDO VIDETUR
HONC SUIS OSSIBUS PERPETUAM SEDEM
VIVENS PARAVIT
ANNO SALUTIS MDCCXXIX


Silvio Petrillo, Primicerio di questo Capitolo, e Protonotario della Santa Sede, affinché della morte, che nelle sacre concioni spesse volte ebbe ad inculcare al popolo, non sembrasse talvolta egli stesso immemore, questo perpetuo soggiorno, ancor vivo preparò alle sue ossa, nell’anno della salute 1729.

Silvio Petrillo adunque fu Protonotario Apostolico, degnissima carica che la S. Sede concede solamente ai Sacerdoti che eccellono per moralità, elevatezza d’intelletto e profondità di studi, quasi degni dell’Episcopato, e fu Primicerio della nostra Collegiata di S. Michele Arcangelo.
Dagli atti del Sinodo Campano, celebrato nel 1726 dall’Arcivescovo Cardinale Nicola Caracciolo, si rileva che Silvio Petrillo, Dottore nell’uno e nell’altro diritto (Canonico e Civile) vi aveva pigliato parte unitamente ai rinomatissimi Alessio Simmaco Mazzocchi e Francesco Maria Pratilli; la celebrità di costoro ci dà la prova eloquente del valore dell’uomo, perché, se non fosse stato dotato di meriti eccezionali, non avrebbe avuto tanto onore.
Il Petrillo fu oratore colto ed eloquente, e sopratutto un gran filantropo; fondò sul nostro Monte di Pietà quattro maritaggi a giovanette povere ed oneste, in complessive L. 250 annue, avendo all’uopo donato a quella Pia Istituzione quattro moggia e passi 12 di fertilissimo terreno.

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